Parafrasi, Analisi e Commento di: "Soldati" di Giuseppe Ungaretti


Immagine Giuseppe Ungaretti
1) Scheda dell'Opera
2) Introduzione
3) Testo e Parafrasi puntuale
4) Parafrasi discorsiva
5) Figure Retoriche
6) Analisi e Commento
7) Confronti
8) Domande e Risposte

Scheda dell'Opera


Autore: Giuseppe Ungaretti
Titolo dell'Opera: L'Allegria
Edizioni dell'opera: Il primo nucleo di poesie esce nel 1916 con il titolo Il Porto sepolto; nel 1919 esce l'edizione Allegria di naufragi (dove compare Soldati) ed infine, nel 1931, tutte le poesie confluiscono nell'Allegria che vede la sua redazione finale nel 1942.
Genere: Poesia lirica
Forma metrica: Quattro versi liberi che, uniti a due a due, formano due settenari



Introduzione


La poesia Soldati di Giuseppe Ungaretti, scritta nel luglio del 1918 sul fronte della Prima Guerra Mondiale, è un componimento breve ma intenso che riflette la fragilità della vita umana di fronte alla guerra. Con soli tre versi, Ungaretti riesce a trasmettere la precarietà e la vulnerabilità dei soldati, paragonandoli a foglie in autunno, sospese a un destino incerto e fragile. Soldati si inserisce nella raccolta Allegria, che raccoglie molte poesie scritte dal poeta durante il conflitto, ed è caratterizzata da uno stile essenziale, fatto di parole semplici ma fortemente evocative, capaci di condensare grandi emozioni in pochi versi.


Testo e Parafrasi puntuale


Bosco di Courton, luglio 1918

1. Si sta come
2. d'autunno
3. sugli alberi
4. le foglie
Bosco di Courton, luglio 1918

1. Noi stiamo (= soldati, ma anche in generale tutti gli esseri umani) come
2. In autunno
3. Sui rami degli alberi
4. Stanno le foglie in attesa di cadere



Parafrasi discorsiva


Noi tutti (=soldati, ma anche in generale tutti gli esseri umani) qui in trincea ci sentiamo come in autunno sui rami degli alberi si sentono le foglie in attesa di cadere.


Figure Retoriche


Analogie: vv. 1-2-3-4: "Si sta come/ d'autunno/ sugli alberi/ le foglie". La descrizione dello stato d'animo dei soldati, ma più generalmente degli esseri umani, è resa attraverso il ricorso dell'immagine delle foglie autunnali.

Antitesi: v. 2: "luglio" – "intestazione" – "d'autunno".
L'elemento circostanziale espresso nell'intestazione, che vede la poesia redatta in piena estate, si situa in contrasto con l'immagine autunnale descritta, creando perciò un paradosso che descrive tragicamente la situazione dei soldati.

Enjambements: vv. 1-4: "Si sta come/ d'autunno / sugli alberi / le foglie".
Nella poesia ungarettiana, in cui la punteggiatura tradizionale non è utilizzata, gli enjambements scandiscono il ritmo poetico attraverso delle pause di silenzio che esaltano le singole parole e il generale tono esistenzialista.

Iperbato: vv. 1-4: (ricostruito) "si sta come le foglie d'autunno sugli alberi". L'inversione sintattica isola man mano i diversi termini e enfatizza l'immagine finale delle foglie, suscitando un clima d'attesa (tema anche questo del componimento).

Similitudini: vv. 1-2-3-4: "Si sta come/ d'autunno/ sugli alberi/ le foglie". L'interiorità, o la salute, dei soldati è paragonata esplicitamente a quella delle foglie autunnali.

Sineddoche: v. 3: "sugli alberi". Il tutto sostituisce la parte, i "rami" dove le foglie sono propriamente appese.


Analisi e Commento


Storico-letterario

La poesia Soldati è una delle belle e più conosciute di Giuseppe Ungaretti che, come ci suggerisce egli stesso nell'intestazione in capo alla lirica, la scrive mentre sta svolgendo il suo ruolo come soldato in trincea nel bosco di Courton (in Francia), durante il primo conflitto mondiale, combattuto tra 1914 e 1918, al quale l'Italia aderì, dopo essersi dichiarata neutrale, nel 1915 a fianco di Francia, Russia e Gran Bretagna contro Germania e Impero austro-ungarico. Nel momento in cui scrive la poesia, egli si trova dunque sul fronte franco-tedesco, che ha raggiunto con i compagni d'armi italiani in sostegno agli alleati. L'intento del componimento è dunque quello di raccontare la tragedia universale della guerra e la precarietà della stessa condizione umana.

Il primo nucleo di poesie ungarettiane viene pubblicato nel 1915 sulla rivista "Lacerba" per poi uscire in volume con il titolo Il Porto sepolto. Nel 1919 esce l'edizione arricchita dal titolo Allegria di naufragi (dove compare per la prima volta Soldati) ed infine, nel 1931, tutte le poesie confluiscono nell'Allegria, che vede la sua edizione finale e definitiva nel 1942. Originariamente, la lirica Soldati (che nell'Allegria è collocata nella sezione intitolata Girovago) aveva per titolo il sostantivo Militari che, come quello poi scelto definitivamente, risultava essere parte integrante del testo e un ausilio indispensabile per comprendere il significato stesso della poesia.

Il titolo della prima sezione dell'Allegria, Il porto sepolto, nasce da un ricordo dell'infanzia del poeta vissuta ad Alessandra d'Egitto: la notizia di un «porto sommerso» in fondo al mare dalla sabbia del deserto, di un'era anteriore alla fondazione della città e di cui si è persa la memoria. Un porto sepolto che è anche, in qualche modo, simbolo del mistero dell'esistenza. La vita, infatti, è un mistero così difficile da decodificare che, anche in mezzo alla morte e alla distruzione portata dalla guerra può nascere un'illogica vigoria, dalla quale deriva il titolo definitivo Allegria. Il titolo paradossale della seconda raccolta, Allegria di naufragi e poi di quello definitivo Allegria, è giustificato, dunque, dal fatto che il sentimento d'allegria scaturisce nell'attimo in cui l'uomo acquisisce la consapevolezza di essere riuscito a scampare alla morte, nonostante la maggior parte delle liriche facciano riferimento ad eventi tragici quali la guerra o il lutto. In Soldati Ungaretti racconta con pochissime parole, ma in maniera molto esplicita, l'incertezza e la precarietà della vita dei soldati al fronte. La brevità dei versi e l'assenza quasi totale di punteggiatura, come in tutte le liriche dell'Allegria, consente al poeta di acquisire piena consapevolezza di ciò che sente e di riportare al lettore soltanto le parole scavate di cui parla in Commiato (Si tratta della lirica, datata 2 ottobre 1916, scelta dal poeta per chiudere in maniera emblematica la raccolta di liriche Il porto sepolto): i termini che vincono il silenzio e assumono una rilevanza fondamentale, permettendo di far emergere ciò che è nascosto.

La datazione della poesia ci permette di individuare il peculiare ribaltamento ungarettiano contenuto nell'Allegria. Soldati è collocata nell'estate del 1918 e pubblicata un anno dopo, quando la Prima Guerra Mondiale è ormai conclusa (con l'armistizio del novembre 1918 che decreta la vittoria delle potenze alleate, tra cui l'Italia, e la sconfitta di Germania e Austria). L'autunno di cui parla Ungaretti è quindi quasi finito e il mondo si prepara alla rinascita di una nuova stagione.

Tematico

Il componimento è aperto, come tutte le liriche dell'Allegria, da un'intestazione che indica data e luogo in cui avviene l'ispirazione e la redazione della poesia. La presenza di tale elemento, tipico della scrittura in prosa, accosta la forma della raccolta a quella di un vero e proprio diario di guerra. Ungaretti ci fornisce inoltre due informazioni che entrano a far parte del significato che il testo vuole esprimere: siamo nel luglio del 1918 e il poeta non si trova più sul fronte italiano del Carso, dove sono ambientate le poesie del Porto sepolto, ma ha raggiunto le forze alleate in territorio francese, nel periodo finale della Grande Guerra.

Il concetto centrale del componimento è espresso dalla similitudine che lo esprime dal primo all'ultimo verso. Il poeta "racconta" la condizione dei soldati, paragonandoli alle foglie degli alberi in autunno. Le parole-chiave della lirica sono proprio «autunno» (v. 2) e «foglie» (v.4), che entrano paradossalmente in contrasto con il "luglio" dell'intestazione. Nel pieno della stagione estiva, il sentimento provato dagli uomini al fronte, e dal poeta in prima persona, è quello della malinconia e della morte imminente tipico della stagione successiva a quella in cui la lirica è ambientata. L'analogia nasce quindi dalla somiglianza che s'instaura fra la fragilità delle foglie d'autunno, destinate inesorabilmente a cadere e ad essere spazzate via dal vento, e la precarietà della condizione dei soldati che, in qualsiasi momento, possono cadere a terra per un colpo di arma da fuoco. Quello dell'analogia è un artificio retorico al quale il poeta ricorre spesso nelle sue liriche. Ciò allo scopo di sovrapporre in maniera immediata immagini che sono in apparenza molto distanti fra loro, fondendole senza ricorrere all'utilizzo di passaggi logici espliciti.

La condizione dei soldati al fronte è particolarmente difficile, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Sono uomini fragili perché sono lontani dai propri affetti più cari e costretti a rischiare la propria vita, oltre che a vedere ogni giorno immagini funeree negli occhi dei propri compagni. Tuttavia, notiamo l'utilizzo della forma impersonale «Si sta» (v. 1) che rende la situazione universale, in quanto tutti abbiamo un equilibrio precario e su ognuno di noi aleggia la presenza della morte. Ungaretti sembra dirci perciò che non è necessario essere soldati per vivere una situazione di precarietà: la riflessione pare universalizzarsi perché i soldati potrebbero essere tutti gli uomini e la guerra, in un certo qual senso, potrebbe rappresentare la vita stessa che è assurda, come ogni conflitto, perché contrassegnata dalla consapevolezza della finitudine.

Infine, è possibile sottolineare un elemento tipico della poesia ungarettiana, quello della riscoperta della vitalità nel mezzo delle più dolorose avversità, segnalato però solo implicitamente in questa poesia nel rapporto tra intestazione e testo. Ci troviamo infatti nell'estate del 1918, a pochi mesi dalla fine del conflitto, e la stagione che avvolge lo stato d'animo tragico dei soldati è pur sempre simbolo di una vita rinnovata imminente: quella che essi stanno soffrendo è l'ultima fatica prima di una nuova rinascita.

Stilistico

Soldati si compone di quattro versi liberi che, uniti a due a due, formano due settenari sciolti, ossia privi di rima. Il componimento è uno degli esempi più conosciuti e caratteristici della poesia ungarettiana, i cui elementi tipici sono l'estrema concisione e brevità e la totale assenza di punteggiatura. Quest'ultima è sostituita da pause di silenzio e enjambement (tutti i 4 versi di Soldati sono in enjambement) che hanno l'effetto di creare sospensione trasmettere immagini che si discostano molto dalla stabilità emotiva. In questo componimento, inoltre, si nota come l'effetto sia accresciuto dalla figura dell'iperbato (vv. 1-4: ricostruito: "si sta come le foglie d'autunno sugli alberi"). Il termine di paragone è collocato in fondo al testo della poesia e crea attesa nel lettore e ciò riproduce a livello stilistico lo stato d'animo dei soldati e degli esseri umani che stanno "in attesa" della morte.

Altro procedimento tipico ungarettiano è quello dell'utilizzo di elementi al di fuori del testo vero e proprio che intervengono a spiegare il senso della poesia. In questo componimento vediamo che il titolo Soldati è una vera e propria parola-chiave che permette di capire il contenuto dei versi; inoltre, l'intestazione contiene informazioni fondamentali su luogo, data e stagione in cui è ambientato il componimento (Estate 1918) che forniscono significato ulteriore ed implicito a quanto viene detto nella poesia, riempiendo così parzialmente quegli spazi bianchi che il poeta lascia volontariamente all'emozione del lettore.


Confronti


Il poeta associa, dunque, la vita umana e le foglie, come avevano già fatto in passato autori come Omero (nell'Iliade) e Virgilio e come si era già verificato nella Bibbia. La stessa metafora è presente nel componimento Fratelli, all'interno della sezione Il porto sepolto:

1. Di che reggimento siete
2. fratelli?
3. Parola tremante
4. nella notte.
5. Foglia appena nata
6. Nell'aria spasimante

Nel componimento Ungaretti paragona la parola "fratelli" pronunciata nella notte dai compagni d'armi a una foglia che rinasce dall'oscurità. Il tema foglia-vita / oscurità-autunno è presente con lo stesso significato in Soldati ma con sentore molto più tragico. Il sentimento di malinconia è però bilanciato, come abbiamo visto, dall'ambientazione della poesia in estate e sul finire della Prima Guerra Mondiale, che colloca la tragedia in un contesto di speranza di rinascita.

L'ambientazione di Soldati è in qualche maniera analoga a quella di Commiato, la poesia che chiude Il porto sepolto con la fine della Guerra:

1. Gentile
2. Ettore Serra
3. Poesia
4. È il mondo l'umanità
5. La propria vita
6. Fioriti dalla parola
7. La limpida meraviglia
8. Di un delirante fermento

Il poeta dedica il componimento a Ettore Serra, compagno conosciuto al fronte e poi protagonista nel promuovere la pubblicazione della raccolta ungarettiana. Vediamo che Ungaretti celebra la fine del conflitto come la rinascita di una nuova umanità, sebbene – ma Ungaretti non poteva esserne cosciente in quel momento – il mondo di lì a poco conoscerà periodi altrettanto tragici se non peggiori con i regimi totalitari e un nuovo e terrificante conflitto mondiale.

Per quanto riguarda il rapporto tra le stagioni espresso in Soldati, Ungaretti sceglie di rovesciare un filone tradizionale della poesia italiana. La poesia infatti tratta di un sentimento "autunnale" apparente collocato in luglio, nel pieno della stagione estiva. Giosuè Carducci aveva invece trattato il sentimento esattamente opposto – ossia le sensazioni estive nel pieno dell'autunno – nella celebre lirica San Martino:

1. La nebbia a gl'irti colli
2. Piovigginando sale,
3. E sotto il maestrale
4. Urla e biancheggia il mar;

5. Ma per le vie del borgo
6. Dal ribollir de' tini
7. Va l'aspro odor de i vini
8. L'anime a rallegrar.

Vediamo che Carducci apre il componimento con la descrizione di un tetro e minaccioso paesaggio autunnale che è però mitigato "per le vie del borgo" dal festeggiamento dell'estate di San Martino (intorno all'11 novembre), quando il freddo concede una tregua e si registrano generalmente temperature più calde. Si tratta, secondo Carducci, di un'illusione, perché la parvenza di estate non durerà che qualche giorno per poi cedere il passo all'arrivo della morte e dell'inverno. Lo stesso concetto è ribadito anche da Giovanni Pascoli nel componimento Novembre, ispirato proprio dalla poesia di Carducci, nel quale egli parla dell'estate di San Martino definendola "l'estate fredda dei morti", facendo riferimento alla celebrazione dei defunti del primo e 2 novembre e sottolineando come quel caldo vitale sia un'illusione e in realtà ci si prepari a una stagione di oscurità come l'inverno, collegato attraverso l'analogia alla morte. Ungaretti recupera dal simbolismo di Pascoli l'utilizzo dell'analogia e ne capovolge il senso: la stagione della morte e dell''oscurità rappresentata dalla Grande Guerra, quella che i soldati provano sentendosi come le foglie sugli alberi in autunno, si sta per concludere per dare spazio a una nuova estate di rinascita e vita.


Domande e Risposte


In quale raccolta viene pubblicata per la prima volta Soldati?
Soldati compare per la prima volta nella raccolta Allegria di naufragi (1919).

In quale sezione dell'Allegria la poesia è collocata?
Nell'Allegria, Soldati compare nella sezione Girovago.

Dov'è ambientata la poesia?
La poesia è ambientata nel bosco di Courton, sul fronte franco-tedesco della Prima Guerra Mondiale.

Qual è il tema principale del componimento?
Il componimento descrive il senso di precarietà della vita dei soldati al fronte.

Qual è la forma metrica della lirica?
Soldati è composta da 4 versi liberi, che raccolti 2 a 2 formano dei settenari, in forma sciolta, ossia priva di rima.

Quale figura retorica occupa l'intero testo di Soldati?
Il testo di Soldati è tutto racchiuso in una similitudine, che occupa i quattro versi.

Fonti: libri scolastici superiori

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