Carlo Rosselli - Socialismo e liberalismo


Immagine Carlo Rosselli
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Carlo Rosselli, nel suo saggio scritto durante il periodo di confino a Lipari tra il 1928 e il 1929 e pubblicato per la prima volta nel 1930 a Parigi, riflette sulle ragioni di una doppia sconfitta storica. Da un lato, il comunismo realizzato in Russia ha tradito le sue originarie promesse di emancipazione umana, trasformandosi in un regime totalitario. Dall'altro lato, in Italia, il fascismo ha preso il potere, instaurando un'altra forma di totalitarismo. Di fronte a questa situazione, Rosselli ritiene fondamentale affrontare criticamente la questione dell'effettiva emancipazione delle masse lavoratrici, superando il dogmatismo marxista e il determinismo storico. Secondo il suo pensiero, la soluzione risiede nell'integrazione tra liberalismo e socialismo, come evidenziato nel passaggio seguente.


Lettura


Il socialismo non è che lo sviluppo logico, sino alle sue estreme conseguenze, del principio di libertà. Il socialismo, inteso nel suo significato più sostanziale e giudicato dai risultati – movimento cioè di concreta emancipazione del proletariato – è liberalismo in azione, è libertà che si fa per la povera gente. Dice il socialismo: l'astratto riconoscimento della libertà di coscienza e delle libertà politiche a tutti gli uomini, se rappresenta un momento essenziale nello sviluppo della teoria politica, ha un valore ben relativo quando la maggioranza degli uomini, per condizioni intrinseche e ambientali, per miseria morale e materiale, non sia posta in grado di apprezzarne il significato e di valersene concretamente.

La libertà non accompagnata e sorretta da un minimo di autonomia economica, dalla emancipazione dal morso dei bisogni essenziali, non esiste per l'individuo, è un mero fantasma. L'individuo in tal caso è schiavo della sua miseria, umiliato dalla sua soggezione; e la vita non può avere per lui che un aspetto e una lusinga: il materiale. Libero di diritto, è servo di fatto. E il senso di servitù aumenta in pena ed ironia non appena il servo di fatto acquista coscienza della sua libertà di diritto e degli ostacoli che la società gli oppone per conseguirla. Ora di questi individui, dice il socialista, era piena la società moderna allorquando il socialismo nasceva; di questi individui ancor oggi è composta in regime capitalistico buona parte della classe lavoratrice, priva di ogni diritto sui suoi strumenti di lavoro, d'ogni compartecipazione alla direzione della produzione, d'ogni senso di dignità e di responsabilità sul lavoro – dignità e responsabilità, primi scalini della scala che conduce dalla schiavitù alla libertà.

È in nome della libertà, è per assicurare una effettiva libertà a tutti gli uomini, e non solo a una minoranza privilegiata, che i socialisti chiedono la fine dei privilegi borghesi e la effettiva estensione all'universale delle libertà borghesi; è in nome della libertà che chiedono una più equa distribuzione delle ricchezze e l'assicurazione in ogni caso ad un uomo di una vita degna di questo nome; è in nome della libertà che parlano di socializzazione, di abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio, della sostituzione del criterio di socialità, dell'utile collettivo, al criterio egoistico, dell'utile personale, nella direzione della vita sociale. Tra una libertà media estesa all'universale, e una libertà sconfinata assicurata ai pochi a spese dei molti, meglio, cento volte meglio, una libertà media. Etica, economia, diritto concordano in questa conclusione.

Il movimento socialista è dunque il concreto erede del liberalismo, il portatore di questa idea dinamica di libertà che si attua nel moto drammatico della storia. Liberalismo e socialismo, ben lungi dall'opporsi, secondo quanto voleva una vieta polemica, sono legati da un intimo rapporto di connessione. Il liberalismo è la forza ideale ispiratrice, il socialismo la forza pratica realizzatrice.


Guida alla lettura


1) Che cosa significa che il socialismo è «liberalismo in azione»?
Quando si dice che il socialismo è "liberalismo in azione", si intende che il socialismo non è in contrapposizione al liberalismo, piuttosto ne rappresenta un'estensione pratica e concreta. Carlo Rosselli sostiene che il liberalismo, con i suoi principi di libertà individuale e diritti civili, è essenziale ma insufficiente per garantire una vera emancipazione delle masse lavoratrici. Il socialismo, secondo Rosselli, prende questi principi e li mette in pratica attraverso l'azione politica e sociale, cercando di emancipare concretamente il proletariato dalla povertà materiale e morale. Pertanto, il socialismo si propone di estendere la libertà individuale anche nel contesto economico e sociale, cercando di migliorare le condizioni di vita di tutti, non solo di una minoranza privilegiata.

2) Elenca le richieste avanzate dai socialisti in nome della libertà e spiegane il significato, alla luce di questa affermazione di Rosselli: «il movimento socialista è dunque il concreto erede del liberalismo».
Secondo il testo di Rosselli, i socialisti avanzano diverse richieste in nome della libertà:

Fine dei privilegi borghesi e estensione delle libertà borghesi: I socialisti chiedono che le libertà garantite finora solo a una minoranza privilegiata siano estese a tutti gli individui, non solo ad una élite.
Equa distribuzione delle ricchezze: Chiedono una distribuzione più equa delle ricchezze, affinché ogni individuo possa avere accesso a una vita dignitosa.
Assicurazione di una vita degna: Richiedono che ogni individuo sia assicurato di vivere una vita che rispetti la sua dignità umana.
Socializzazione e abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione: Propongono la socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio, con l'obiettivo di sostituire il criterio egoistico dell'utile personale con quello dell'utile collettivo.

Secondo Rosselli, il movimento socialista è il concreto erede del liberalismo perché ritiene che il socialismo rappresenti lo sviluppo e l'attuazione delle idee di libertà originariamente propugnate dal liberalismo. Mentre il liberalismo ha fornito l'ispirazione ideale per la libertà individuale e politica, il socialismo si propone di realizzare concretamente questa libertà attraverso la trasformazione sociale ed economica. Pertanto, la connessione tra liberalismo e socialismo non è di opposizione ma di complementarità: il liberalismo fornisce il fondamento ideale, mentre il socialismo si occupa della sua realizzazione pratica nella storia, muovendosi verso una società più equa e libera per tutti.


Guida alla Comprensione


1) Perché la libertà rischia di essere solo un fantasma per la maggior parte degli uomini?
La libertà rischia di essere solo un fantasma per la maggior parte degli uomini perché, secondo Carlo Rosselli nel testo, la libertà deve essere accompagnata da un minimo di autonomia economica e dalla liberazione dai bisogni materiali essenziali. Senza queste condizioni, l'individuo rimane schiavo della propria miseria e non può effettivamente godere della libertà in modo concreto. L'assenza di autonomia economica impedisce alle persone di esercitare pienamente i loro diritti e di partecipare attivamente alla vita sociale e politica, riducendo così la libertà a una mera teoria anziché una realtà tangibile per la maggioranza.

2) Scrivi un breve commento, mostrando come in questo passo emerga una chiara idea del legame imprescindibile tra libertà e giustizia sociale.
Nel passo citato emerge chiaramente l'idea del legame indissolubile tra libertà e giustizia sociale attraverso l'analisi di Carlo Rosselli. Rosselli sostiene che il movimento socialista, pur essendo il concreto erede del liberalismo, va oltre la semplice teoria della libertà individuale. Per lui, il socialismo non si oppone al liberalismo ma ne è un'estensione pratica, poiché cerca di realizzare concretamente la libertà per tutti, non solo per una minoranza privilegiata. Questo implica la fine dei privilegi borghesi e la diffusione delle libertà borghesi a tutta la società, attraverso una più equa distribuzione delle ricchezze e la socializzazione dei mezzi di produzione.

Rosselli vede nel socialismo il veicolo per garantire una vita dignitosa per ogni individuo, contrastando la schiavitù economica e promuovendo una partecipazione effettiva alla vita sociale ed economica. Questo approccio non solo estende le libertà individuali ma mira anche a ridurre le disparità sociali e a promuovere un'etica economica e sociale più equa e giusta.

Pertanto, il testo evidenzia come il concetto di libertà non possa essere separato dalla giustizia sociale: la vera libertà individuale è possibile solo in un contesto di giustizia economica e sociale, dove ogni individuo ha le stesse opportunità e dignità nella società.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

Utenti più Affidabili:

Ultimi Articoli:

Ultimi Commenti:

Commenti:


Commenti Verificati Tutti i Commenti