Analisi: "Busti del Cardinale Scipione Borghese" di Gian Lorenzo Bernini


Immagine Scultura Busti del Cardinale Scipione Borghese
In questo articolo analizzeremo l'opera "Busti del Cardinale Scipione Borghese" di Gian Lorenzo Bernini.
1) Introduzione
2) Committente dell'Opera
3) Analisi dell'Opera
4) Altri Ritratti di Scipione Borghese
5) Curiosità sull'Opera
6) Conclusioni sull'Autore

Introduzione

I busti di Scipione Borghese costituiscono le creazioni di Gian Lorenzo Bernini, modellate nel 1632 e custodite all'interno della prestigiosa Galleria Borghese.


Committente dell'Opera

Sono giunte sino a noi numerose rappresentazioni di Scipione Borghese, tra le quali spicca il celebre dipinto di Ottavio Leoni e l'opera di Lavinia Fontana. Inoltre, il busto del cardinale, opera di Giuliano Finelli, ha servito da modello per la realizzazione di un'opera scultorea da parte del Bernini. Una volta salito ai vertici del potere, Scipione Borghese si dedicò con impegno a sostenere lo sviluppo di diverse forme d'arte, commissionando numerose opere agli artisti. La sua passione per la collezione d'arte, il mecenatismo nei confronti degli scrittori e la costruzione di sontuosi palazzi ne fecero una figura di spicco.
Secondo i documenti d'archivio, la realizzazione del busto si concluse il 23 settembre 1632, coincidendo con il compimento dei 56 anni del cardinale. In tale occasione, il maestro ricevette un compenso di 500 scudi.


Analisi dell'Opera

I busti del cardinale sono scolpiti nel pregiato marmo di Carrara. Una lieve rotazione della testa, la bocca semiaperta e uno sguardo appassionato: tutti questi dettagli caratterizzano l'immagine di Scipione Borghese, incarnando incredibile sorpresa e ammirazione – emozioni che sorgono quando si contemplano le opere d'arte in stile barocco. Dopo aver completato il primo busto del cardinale, Bernini ha rapidamente realizzato una copia.
Filippo Baldinucci, nella biografia del maestro, fornisce una spiegazione di come è apparsa la seconda statua. Terminato il primo busto, lo scultore ha notato una crepa nel blocco di marmo, posizionata sulla fronte del ritratto. Questo difetto è ancora visibile oggi. Bernini ha deciso di creare una copia esatta, realizzando segretamente un altro busto. Solo tre giorni sono stati necessari per completare la seconda versione. Nel 1892, quando furono messe in vendita per la prima volta le opere d'arte della famiglia principesca dei Borghese, il governo italiano acquistò entrambe le sculture. Nel 1908, i busti entrarono a far parte dell'esposizione della Galleria.


Altri Ritratti di Scipione Borghese

Nella collezione privata a New York è conservata un'altra copia in bronzo del busto di Scipione Borghese, realizzata da Bernini attraverso l'utilizzo della terracotta, un tipo di argilla cotta a fuoco rosso, impiegata dal maestro durante la fase preparatoria. Presso la Morgan Library negli Stati Uniti sono custoditi i bozzetti dei ritratti raffiguranti Scipione Borghese, eseguiti dallo scultore con gessetto rosso e matita. La biblioteca Vaticana ospita le caricature del cardinale realizzate da Bernini.


Curiosità sull'Opera

Il ritratto scultoreo di Scipione Borghese, cardinale della Chiesa cattolica romana, rappresenta la sua figura dalla vita in su, indossando un mantello e una birretta, simboli del suo ruolo ecclesiastico. L'opera, nota per la sua vivacità e realismo, è diventata distintiva per il suo ritratto espressivo.
Durante il processo di lucidatura del primo busto, emerse un imprevisto: una profonda crepa sulla superficie del marmo, distorcendo notevolmente i tratti del volto del cardinale. Questo incidente non minò lo spirito dell'artista, che in soli tre giorni riuscì a creare una seconda copia.
Domenico Bernini, figlio e biografo dello scultore, racconta che il cardinale Borghese, vedendo il busto non ancora lucidato, ne fu entusiasta e chiese all'artista di completare l'opera per presentarla a suo zio, papa Paolo V.
Nonostante la rapida creazione della copia, gli esperti ritengono che l'originale superi la sua replica. Un analogo busto in bronzo, per il quale Bernini creò un modello in terracotta, è sopravvissuto. Il busto del cardinale fu completato il 23 settembre 1632, lo stesso giorno in cui lo scultore ricevette il pagamento di 500 scudi, secondo documenti d'archivio. Entrambi i busti, realizzati in pregiato marmo di Carrara, furono acquisiti dal governo italiano nel 1892, quando la famiglia Borghese li mise in vendita per la prima volta.


Conclusioni sull'Autore

Gian Lorenzo Bernini, in veste di architetto e urbanista, concepì strutture durature come edifici secolari, chiese, cappelle e piazze pubbliche. Inoltre, diede vita a maestose opere che coniugavano architettura e scultura, fontane pubbliche straordinariamente elaborate e monumenti funerari. Non si limitò solo a ciò, ma realizzò anche una serie di strutture effimere, realizzate in stucco e legno, destinate a funerali e celebrazioni.

Fonti: Analisi dell'Opera, Borghese Gallery, ArteOpereArtisti

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