Analisi: Baccanale di Putti di François Duquesnoy


Immagine Scultura Baccanale di Putti
In questo articolo analizzeremo l'opera "Baccanale di Putti" di François Duquesnoy.
1) Introduzione
2) Riferimento Storico
3) Le Copie dell'Opera
4) Analisi dell'Opera
5) Intenditori d'Arte e Clienti
6) Conclusioni sull'Autore

Introduzione

Nella Galleria Borghese a Roma, si trova una replica dell'opera Baccanale di putti, originariamente creata da François Duquesnoy e successivamente riprodotta da Giovanni Campi. L'opera è esposta nella sala 6.


Riferimento Storico

Nel 1618, l'artista François Duquesnoy arrivò a Roma da Bruxelles, suscitando un entusiasmo straordinario da parte della critica contemporanea. I suoi contemporanei ammiravano le sue opere scultoree, vedendolo come un maestro eccezionale capace di realizzare gli ideali dell'arte classica come nessun altro. Non solo divenne amico del pittore Nicolas Poussin, ma il lavoro di quest'ultimo ebbe un impatto significativo sui primi lavori di Duquesnoy, come ad esempio il rilievo realizzato per decorare la villa Doria Pamphilj. Nonostante questa chiara influenza francese, le opere di Duquesnoy non possono ignorare l' influenza di un altro grande maestro italiano, Tiziano. L'ammirazione per i capolavori di quest'ultimo emerge chiaramente nelle creazioni dello scultore.
Secondo gli storici dell'arte e i biografi di Duquesnoy, durante il suo soggiorno a Roma nel 1618, si dedicò allo studio approfondito delle opere antiche con un fervore particolare. Analizzò attentamente la statua equestre dell'imperatore Marco Aurelio, scrutandone ogni dettaglio per comprendere il processo creativo degli antichi maestri romani nel plasmare monumenti in bronzo. Si avventurò persino al Lago di Nemi per ammirare il tempio pagano della dea Diana. Nel 1624, a Roma si unì a lui l'artista francese Nicolas Poussin, anch'egli appassionato dell'arte classica. Entrambi, provenienti da paesi diversi, trascorsero molto tempo insieme, entrando a far parte della cerchia degli artisti sostenuti dal mecenatismo di Cassiano dal Pozzo, un grande studioso dell'arte italiana.
Duquesnoy e Poussin, pur sviluppando espressioni artistiche in diverse direzioni, contribuirono a perfezionare i mezzi ed i metodi di espressività necessari per incarnare immagini ideali che rispecchiassero i canoni del classicismo, contrapponendosi alle opere un po' teatrali di Bernini nel suo stile barocco. Critici dell'epoca, tra cui Giovanni Pietro Bellori, lodarono le opere di Duquesnoy, considerandolo l'incarnazione della bellezza e delle forme dell'antica scultura romana. La statua di Santa Susanna, in particolare, fu citata da Bellori come esempio di come creare un'immagine scultorea di una figura vestita, allineandosi al livello dei migliori maestri dell'antichità.
Le prime opere di Duquesnoy includevano un bassorilievo con immagini di putti destinato a decorare la villa Doria Pamphilj. Collaborò anche con Bernini in alcuni progetti di decorazione di interni, come nel caso della progettazione del baldacchino nella cattedrale di San Pietro. Nonostante la collaborazione, i contemporanei notarono una grande differenza nello stile artistico dei due scultori. Duquesnoy, ad esempio, realizzò personalmente quattro figure in bronzo degli angeli che decoravano il baldacchino. Queste magnifiche sculture gli procurarono numerosi altri ordini.


Le Copie dell'Opera

Una terza versione romana in marmo venne scoperta nel 1880, durante i lavori di costruzione per la trasformazione di Roma nella capitale appena unita dell'Italia. Attualmente, è esposta al Museo del Palazzo Massimo Alle Terme, parte integrante del Museo Nazionale di Roma. Ulteriori repliche antiche si trovano presso la Galleria degli Uffizi a Firenze, i Musei Vaticani a Città del Vaticano e il Museo dell'Ermitage a San Pietroburgo.
Dal Rinascimento, numerose copie sono state realizzate in vari materiali e dimensioni. Copie a grandezza naturale in bronzo furono commissionate per Filippo IV di Spagna, su richiesta di Velázquez, e sono attualmente custodite al Museo del Prado, oltre che a Versailles (opera dello scultore Martin Carlier, in marmo). La composizione ha influenzato il ritratto di Velázquez della Venere Rokeby, attualmente esposto a Londra. Un duplicato in bronzo in scala ridotta, realizzato e firmato da Giovanni Francesco Susini, si trova al Metropolitan Museum. Un'altra copia in scala ridotta, realizzata in avorio da François Duquesnoy, fu acquistata a Roma da John Evelyn negli anni Quaranta del Seicento.
L'artigiano americano Barry X Ball ha creato un duplicato a grandezza naturale dopo l'adattamento del Louvre, realizzato in marmo scuro belga su una base in marmo di Carrara, completato nel 2010. Questa scultura è stata offerta in vendita da Christies NY il 10 maggio 2016, con un costo stimato di $500.000-800.000.


Analisi dell'Opera

Il bassorilievo in pietra si trova su uno sfondo di lapislazzuli blu oltremare, che è stato anche impiegato per la creazione della cornice. Le assi che delimitano la composizione, insieme alle figure dell'aquila e dei draghi, sono realizzate in metallo dorato. Le dimensioni dell'opera sono di 1 x 0,8 m.
Baccanale di putti viene percepito come un'opera d'arte più che come un esempio di scultura in rilievo. Questa impressione può derivare dalla composizione bicolore, dove le figure scure emergono su uno sfondo di blu oltremare. La cornice dorata amplifica la suggestione visiva dell'intero dipinto. L'aquila che sovrasta la composizione e i draghi posizionati negli angoli destro e sinistro richiamano i simboli presenti nello stemma della famiglia Borghese.


Intenditori d'Arte e Clienti

Giovanni Pietro Bellori, nel suo monumentale lavoro "Le Vite de’ pittori, scultori e architetti moderni" del 1672, narrò la biografia di Francesco dei Fiamminghi, evidenziando che François Duquenois realizzò un'opera raffigurante il baccanale di putti in argilla. In seguito, secondo il ricercatore Tommaso Fedele, una fedele copia in marmo dell'opera fu creata. Attualmente, il bassorilievo è considerato perduto, anche se le fonti documentarie indicano che il cardinale Francesco Barberini lo regalò al re di Spagna Filippo IV.
L'opera "Baccanale di putti", esposta nella collezione Borghese, potrebbe essere una delle numerose versioni autentiche realizzate da François Duquesnoy o una copia. Documenti d'archivio indicano che il bassorilievo fu realizzato da Giovanni Campi, che tra il 1649 e il 1651 ricevette compensi finanziari per le opere commissionate da un rappresentante della celebre famiglia principesca. Nel XVIII secolo, l'opera "Baccanale di putti", insieme alle statuette dei "Cacciatori neri", spesso si spostava da una sala all'altra della Galleria Borghese.


Conclusioni sull'Autore

François Duquesnoy si distinse come straordinario scultore fiammingo attivo a Roma durante l'epoca barocca. Grazie alle sue magnifiche opere nella Città Eterna, ottenne fama come uno dei principali esponenti dell'arte barocca, accanto ad artisti come Alessandro Algardi (1598 - 1654) e il rinomato Lorenzo Bernini (1598-1680). Tra le sue sculture più celebri, spiccano la statua di Sant'Andrea, realizzata tra il 1629 e il 1633 per abbellire la Cattedrale di San Pietro in Vaticano, e la scultura in marmo di Santa Susanna, creata negli anni 1630-1633 per adornare l'interno della Basilica di Santa Maria di Loreto a Roma. Pur presentando una suggestiva drammaticità, le opere di Duquesnoy potrebbero apparire meno emozionanti rispetto a quelle di Bernini. Tuttavia, il suo stile artistico, affascinante per la sua profonda drammaticità, mostra affinità con quello di Algardi.

Fonti: Analisi dell'Opera, Borghese Gallery, ArteOpereArtisti

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